Sentiero botanico del Bila Peč

Sentiero botanico del Bila Peč

Sentiero botanico del Bila Peč

un breve percorso che regala intense emozioni

 

Il sentiero botanico del Bila Peč si sviluppa sull’altopiano carsico del Canin, dal rifugio Gilberti fino a sella Bila Peč dalla quale si potrà godere di un panorama davvero emozionante. Un sentiero che vi porterà a più di 2.000 metri di quota senza grandi difficoltà: percorretelo assieme a noi!

Sentiero botanico del Bila Peč

Altopiano del Canin

Il sentiero botanico del Bila Peč si sviluppa sull’altipiano carsico del Canin, dal rifugio Gilberti fino a sella Bila Peč dalla quale si potrà godere di un panorama davvero emozionante.

Ci troviamo a Sella Nevea, in comune di Chiusaforte, famoso polo sciistico della nostra regione. Ma anche in estate questi luoghi ci regalano intense emozioni e panorami mozzafiato! La conca tra il Monte Canin e lo Jôf del Montasio è conosciuta come il ghiacciaio del Friuli, perché grazie all’altitudine conserva la neve fino a primavera inoltrata!

Rocce dolomie e calcari erose e lavorate dall’acqua per milioni di anni hanno dato vita qui in a cavità e labirinti sotterranei e meravigliose sculture in superficie. Dal punto di vista naturalistico, la vegetazione è quella tipica degli ambienti di alta quota derivata dal prolungato innevamento, il forte irraggiamento solare e le scarsa disponibilità d’acqua. Gli abitanti tipici di questi luoghi? Magnifici stambecchi!

Questo magnifico luogo ha visto anche succedersi importanti vicende storiche legate alla battaglia di Caporetto. Le truppe italiane, dopo la battaglia di Caporetto, ripiegarono verso Sella Prevala. Qui si trovano infatti ancora i resti di una casermetta realizzata a supporto del ricovero Canin.

Forest Sound Track
Sentiero botanico del Bila Peč
Sentiero botanico del Bila Peč

Il sentiero

Sentiero botanico del Bila Peč (1)

Il sentiero botanico del Bila Peč parte alla destra del Rifugio Gilberti, comodamente raggiungibile con la cabinovia del Canin (biglietto a/r €10).

Da qui prendiamo il sentiero CAI 632 che porta a Sella Prevala con un dislivello di soli 200 metri (infatti la casermetta – punto di arrivo del sentiero – è visibile dalla partenza del sentiero).

Non si tratta di un percorso lungo o particolarmente difficile, anche se sale abbastanza ripido. Noi ci abbiamo messo 1 oretta camminando con calma.

Ci sono tre cose che abbiamo apprezzato particolarmente di questo sentiero: l’ambiente incontaminato (abbiamo visto uno stambecco), il panorama mozzafiato sul massiccio del Canin e sull’altipiano del Montasio e la presenza di numerose specie botaniche, anche rare!

Si tratta di un sentiero davvero adatto a tutti, anche ai bambini, ma che si trova in un ambiente in alta quota di rara bellezza, che si pensa possa essere accessibile solo agli escursionisti più esperti. Invece non è così!

Lungo il sentiero troverete dei paletti con dei numeri, che indicano le specie botaniche maggiormente presenti in quella zona lungo il sentiero. Vi consigliamo quindi, prima di partire, di fermarvi al Rifugio Gortani a prendere la mappa del percorso dove per ogni numero è indicato il nome di una specie botanica (purtroppo senza foto). Per noi non è stato affatto facile, al rientro, identificare tutte le specie botaniche presenti nelle foto, abbiamo dovuto chiedere un aiuto!

Sentiero botanico del Bila Peč
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Sentiero botanico del Bila Peč

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Anello del Rio Serai

Anello del Rio Serai

Anello del Rio Serai

una passeggiata in Val Resia

 

L’Anello del Rio Serai è un sentiero abbastanza semplice che si snoda in Val Resia, con partenza dall’abitato di Povici di Sotto. Percorrilo assieme a noi!

Anello del Rio Serai

Val Resia

La Val Resia (Rosajanska Dolina in dialetto resiano; Rezijanska Dolina in sloveno; Val Resie in friuliano) si trova in provincia di Udine ma è un territorio caratterizzato da una cultura e una lingua di ceppo slavo completamente uniche e a sé stanti. Uno degli esempi, assieme a molti altri d’altronde, che testimoniano la grande ricchezza culturale della nostra regione.

Resia è un comune sparso, composto quindi da diverse frazioni: Gniva (Njiva), Oseacco (Osoane), Prato (Ravanca), San Giorgio (Bila), Stolvizza (Solbica), Uccea (Učja).

Qui si parla il resiano, una lingua paleoslava riconosciuta dall’UNESCO come lingua in via di estinzione. La valle termina infatti con una catena montuosa del quale il Monte Canin rappresenta la vetta più alta, e segna il confine tra Italia e Slovenia.

Parte del territorio fa parte del Parco naturale delle Prealpi Giulie, infatti qui si possono svolgere passeggiate ed escursioni.

Il sentiero

L’Anello del Rio Serai è un sentiero abbastanza semplice che si snoda in Val Resia, con partenza dall’abitato di Povici di Sotto. Una piacevole scoperta che ci ha permesso di passare una mattinata divertente, quasi avventurosa, grazie al paesaggio incontaminato.

Il sentiero si sviluppa prevalentemente nel bosco, e a tratti lungo l’alveo ghiaioso del Rio Putto. Si riescono ad ammirare quindi diversi paesaggi e particolarità del Parco Naturale delle Prealpi Giulie, di cui questo sentiero fa parte!

I principali punti di interesse sono Borgo Cros, un piccolo villaggio abbandonato dopo il terremoto del 1976, e il Rio Serai, che qui come un torrente percorre lo stretto alveo tra salti e cascatelle.

Anello del Rio Serai

L’Anello del Rio Serai parte da una graziosa passerella pedonale di legno che attraversa il Rio Serai, nel borgo di Povici di Sotto.

Da qui inizia la risalita del dislivello, percorrendo un sentiero (CAI 743) che si sviluppa interamente nel bosco fino a Borgo Cros, un piccolo villaggio abbandonato dopo il terremoto del 1976. L’inizio del borgo si riconosce da una graziosa cappella votiva ben tenuta.

Dopo l’ultima casa del borgo, sulla sinistra, inizia una ripida discesa con fondo roccioso che porta sull’ampio alveo ghiaioso del Rio Putto, per proseguire in leggera salita fino a raggiungere il Rio Serai.

Qui si vedono bellissime cascate, ci si può rinfrescare immergendo i piedi in un’acqua trasparente e freschissima e ammirare in tutta la sua bellezza il Rio Serai!

Qui il sentiero sembra interrompersi, ma basta passare tra alcuni grossi massi che permettono di guadare il torrente.

Da qui il sentiero prosegue, a tratti in salita e a tratti in discesa, prevalentemente nel bosco, finché non si vede all’orizzonte l’abitato di Povici. Da qui il sentiero inizia a scendere fino ad arrivare sulla sponda del Rio Serai, che si attraversa facilmente per arrivare sulla strada di Povici di Sopra e scendere a Povici di sotto lungo la strada principale, raggiungendo il parcheggio.

NB: secondo noi questo sentiero non è adatto ai bambini, perchè la roccia sul sentiero è molto friabile e le rocce del torrente scivolose. In qualche punto si può trovare una fune metallica come aiuto. 

Anello del Rio Serai
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Lago Avostanis da Malga Pramosio

Lago Avostanis da Malga Pramosio

Lago Avostanis da Malga Pramosio

bellissima escursione adatta a tutti

 

Il Lago Avostanis è un meraviglioso laghetto di origine glaciale 1936 metri sul livello del mare, che si trova sopra Paluzza. Raggiungere il lago è semplice, attraverso un sentiero adatto davvero a tutti e dai panorami pazzeschi! Scoprilo assieme a noi!

lago Avostanis

Lago Avostanis

Sulle sue acque di un verde intenso si specchia la Creta di Timau.

Il Lago Avostanis è un laghetto di origine glaciale a 1936 metri sul livello del mare, che si trova sopra Paluzza. Sulle sue acque di un verde intenso si specchia la Creta di Timau.

Qualunque camminata viene ripagata dalla bellezza delle nostre montagne… ma un laghetto in quota ha qualcosa di magico.

lago Avostanis
lago Avostanis
lago Avostanis

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Il sentiero

lago Avostanis

Il sentiero per arrivare al Lago Avostanis parte da Malga Pramosio (quota 1521 m) che si trova nel paesino di Timau-Cleulis (frazione di Paluzza).

Malga Pramosio è raggiungibile in auto e dispone di ampi parcheggi, inoltre è punto di ristoro per rifocillarvi al ritorno dopo la sfaticata! La strada per arrivare alla malga, però, è sterrata, quindi vi consigliamo un po’ di attenzione. Tuttavia è fattibile per qualunque tipo di auto!

Da Malga Pramosio il sentiero CAI 402 parte proprio dietro la malga, ma le indicazioni non sono ben visibili dal parcheggio. Dovete proprio andare dietro la malga per vedere i cartelli!

Il sentiero si sviluppa sempre lungo una comoda carrareccia, a tratti addirittura asfaltata. È impossibile sbagliare, e a parte la salita non c’è davvero alcuna difficoltà.

Anche se il sentiero è molto semplice, il panorama è davvero pazzesco! Noi amiamo particolarmente i sentieri aperti (quelli nel bosco non ci piacciono moltissimo) e questo si sviluppa sempre al sole (quindi crema solare e cappellino consigliatissimi!) con vista sulla valle del But, sul Monte Dauda, Monte Rivo e Monte Cucco.

È frequente incontrare marmotte (noi ne abbiamo viste ben 4!) e mucche libere al pascolo.

A circa metà strada incontrerete una casera con una fontanella con acqua potabile dove riempire le borracce (Casera delle Manze). Il sentiero si conclude a Malga Pramosio alta, che si trova proprio di fronte alle sponde del Lago Avostanis. Mettere i piedi nell’acqua è d’obbligo! E… perchè no, anche fare il bagno!

Informazioni importanti

  • La strada per arrivare alla malga è sterrata, quindi vi consigliamo un po’ di attenzione. Tuttavia è fattibile per qualunque tipo di auto!
  • il sentiero CAI 402 parte proprio dietro la malga, ma le indicazioni non sono ben visibili dal parcheggio. Dovete proprio andare dietro la malga per vedere i cartelli!
  • il sentiero si sviluppa sempre al sole (quindi crema solare e cappellino consigliatissimi!)
  • A circa metà strada incontrerete una casera con una fontanella con acqua potabile dove riempire le borracce (Casera delle Manze). 
sentiero lago Avostanis
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dislivello in salita (metri)

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Malga Pramosio

Rientrati al punto di partenza lungo lo stesso sentiero, abbiamo pranzato in Malga Pramosio. Siamo arrivati verso le 15.00 ma il ristorante era ancora aperto, e abbiamo potuto mangiare con calma senza alcun problema. Abbiamo anche scoperto che era possibile acquistare i panini prima della partenza (che non è mica una brutta idea, se ci pensate!).

Piatto di affettati e formaggi squisiti (lo vedete in foto qui sotto) condiviso tra noi due… poi frico, salsiccia, polenta… formaggio fuso con speck… e a conclusione, yogurt fatto da loro con frutti di bosco. Proprio quello che ci vuole dopo una lunga camminata!

La malga ha anche delle stanze e chi vuole può dormire qui e usarlo come punto di partenza per numerose escursioni (credo però più impegnative).

Unica nota dolente: non è possibile pagare con il bancomat.

malga Pramosio
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Cascatelle a Sappada

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una rinfrescante passeggiata estiva

 

Il sentiero “Le Cascatelle” di Sappada è una breve passeggiata adatta a tutti, davvero semplicissima ma perfetta per l’estate perché molto rinfrescante! Scoprilo assieme a noi!

cascatelle sappada

Sappada

Mai hèrze is in Plodn. (Il mio cuore è a Sappada)

Fonte: plodn.info

Sappada è piccolo borgo di montagna, molto caratteristico, rimasto inalterato nel tempo grazie alla sua posizione isolata. Come spesso capita nella nostra regione, sembra di essere a casa e lontano da casa allo stesso tempo: un diverso dialetto, un’architettura molto particolare, tradizioni mai viste.

Lo scorso 5 dicembre 2017 Sappada è diventata ufficialmente friulana, dopo 10 anni di attesa dal referendum del 2008 in cui il 72% dei cittadini votò per il trasferimento in Friuli. Il paese, più che “diventare” friulano, è tornato ad essere friulano. Passò al territorio veneto nel 1852.

Leggi il nostro articolo su Sappada in inverno

Cascatelle

Il sentiero “Le Cascatelle” è una breve passeggiata adatta a tutti, davvero semplicissima ma perfetta per l’estate perché molto rinfrescante!

Noi ci siamo stati in una caldissima giornata d’agosto: in un’oretta circa avevamo fatto il percorso all’andata e al ritorno facendo anche un sacco di foto!

Anche se il percorso è semplicissimo, vi suggeriamo scarpe adatte (da trekking o scarponcini) per evitare di scivolare (soprattutto in discesa!).

cascatelle sappada
cascatelle sappada
cascatelle sappada

Il sentiero

L’accesso al sentiero si trova a breve distanza dal centro (seguite le indicazioni per Borgata Mühlbach). Dopo un pittoresco ponte pedonale in legno, vicino al museo etnografico trovate l’accesso al sentiero ben segnalato.

Il percorso è dotato di ottime attrezzature fisse (ponticelli, scalette) e dal 15 giugno al 15 settembre è illuminato fino alle ore 23.00!

Si passa lungo il piccolo canyon scavato dal Rio del Mulino le cui sorgenti si trovano sotto ai Laghi d’Olbe. L’acqua corre su una particolarissima pietra verde (calcari marnosi e calcari verdi della Formazione del Buchenstein) che noi non avevamo mai visto, e che rende il sentiero ancor più interessante.

Il percorso si conclude con una stupenda cascata: se avete le scarpe adatte (impermeabili) riuscite anche a farvi una bella foto proprio sotto la cascata come abbiamo fatto noi!

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Escursioni a Sappada

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Fasin la Mede

Fasin la Mede

Fasin la Mede

scopriamo la fienagione a Sutrio

 

Ti piacerebbe ricordare o conoscere come avveniva la fienagione in montagna, dalla falciatura dell’erba alla composizione di grandi covoni di fieno? Allora non puoi perderti Fasin la Mede, una festa che si tiene ogni anno l’ultima domenica di luglio a Sutrio. Leggi il nostro racconto!

Fasin la Mede Sutrio

Sutrio e il Monte Zoncolan

Fasin la Mede

Sutrio è un caratteristico paesino della Carnia, nella valle del But, un tipico borgo di montagna caratterizzato da case in legno e pietra. Conosciuto come il Centro regionale del mobile, grazie alla maestria dei suoi “marangones” nella lavorazione del legno, a noi piace molto per i tanti eventi che qui si svolgono durante l’anno: la festa dei cjarsons, la magia del legnoFasin la Medefarine di flor e fums, profums, salums, tutti dedicati alle eccellenze del nostro territorio, enogastronomiche o artigianali.

Il Monte Zoncolan, conosciuto per i famosi versanti del Giro d’Italia, è uno dei più belli comprensori sciistici della regione. Stupendo sia in estate che in inverno per camminate e giornate all’aria aperta, noi ci siamo stati quest’inverno vi ricordate? Al Rifugio Tamai!

Fasin la Mede Sutrio
Fasin la Mede Sutrio
Fasin la Mede Sutrio

Leggi il nostro articolo: Una domenica d’inverno sullo Zoncolan

Fasin la Mede

“Fasin la Mede”, ovvero “facciamo i covoni di fieno”. Questa festa è nata per ricordare, e soprattutto per far conoscere alle nuove generazioni, come avveniva la fienagione in montagna. Un modo per rivivere uno dei più autentici e tradizionali riti contadini e tramandarli di generazione in generazione.

Grazie a questo evento si torna indietro nel tempo, alle atmosfere di un mondo contadino in simbiosi con la natura, quando il lavoro era un momento di condivisione per tutta la comunità: ognuno era preposto a un compito ben preciso. Il lavoro della fienagione era compito principalmente delle donne: dopo che gli uomini avevano falciato l’erba, infatti, tutto il lavoro successivo era in capo a loro.

All’alba gli uomini (i sêtors) falciavano l’erba, ancora madida di rugiada. Poi le donne sparpagliavano il fieno per farlo seccare al sole, e infine lo raccoglievano in altissimi covoni (la mede, appunto). Per pressare al meglio il fieno, le ragazze si arrampicavano sui covoni e con i piedi lo spingevano a fondo e lo compattavano. Alla base della mede mettevano delle frasche cosicché il fieno restasse isolato dall’umidità. Tra un lavoro e l’altro, si rifocillano con la cjacule, un pranzo al sacco racchiuso in un fazzoletto a mo di sacchetto.

Sui prati del monte Zoncolan, a partire dalle 9.30 del mattino, potrete ammirare gruppi di donne vestiti in abiti tradizionali che svolgono tutte le fasi della fienagione.

L’occasione è perfetta per degustare i piatti tipici della Carnia presenti nei vari stavoli: cjarsons, frico e polenta, selvaggina!

Fasin la Mede Sutrio
Fasin la Mede Sutrio
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Leggi il nostro articolo sulla festa dei cjarsons a Sutrio

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Lago Volaia

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Lago Volaia

un cuore a 1.955 metri sul livello del mare

 

Il lago Volaia (Wolayersee) è un meraviglioso laghetto glaciale che si trova a quota 1.955 m sul livello del mare, al confine tra Italia e Austria.  È raggiungibile soltanto a piedi, dal versante italiano percorrendo il sentiero CAI 144. Leggi il nostro racconto!

lago volaia

Lago Volaia

Un lago a forma di cuore a 1.955 m sul livello del mare

Il lago Volaia (Wolayersee) è un meraviglioso laghetto glaciale che si trova a quota 1.955 m sul livello del mare, al confine tra Italia e Austria.  È raggiungibile soltanto a piedi, dal versante italiano percorrendo il sentiero CAI 144 (per noi abbastanza impegnativo). Ma ne vale davvero la pena: il panorama vi lascerà a bocca aperta!

Abbiamo affrontato questa camminata in una calda domenica di luglio, alla ricerca di un po’ di fresco vista l’afa che c’era a Udine in quel periodo. Non siamo escursionisti esperti e nemmeno abituali, quindi è per questo che nelle nostre indicazioni troverete tempi di percorrenza molto più lunghi di quelli definiti in altri siti! Ma siamo sinceri, così possiamo farvi capire che comunque il sentiero è affrontabile da tutti, con la dovuta calma.

Il lago Volaia è davvero uno spettacolo, la sua forma a cuore è qualcosa di indimenticabile. Le montagne rocciose si riflettono sull’acqua limpida e azzurrissima, e abbiamo visto un sacco di gente fare il bagno!

Infine, se siete appassionati di storia per voi sarà un paradiso: trincee, resti di filo spinato, fortificazioni. Un museo a cielo aperto sulla Grande Guerra.

lago volaia
lago volaia
lago volaia

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Il sentiero

Il sentiero per arrivare al Lago Volaia parte dal Rifugio Tolazzi (quota 1350 m) che si trova nel paesino di Collina (frazione di Forni Avoltri).

Il Rifugio Tolazzi è raggiungibile facilmente in auto e dispone di ampi parcheggi, inoltre è punto di ristoro per rifocillarvi al ritorno dopo la sfaticata!

Dal Rifugio Tolazzi è evidente la segnaletica che vi porta sul sentiero CAI 143 per 200 metri, per poi lasciare sulla destra il sentiero per il Rif. Marinelli e proseguire su fondo sterrato lungo il sentiero CAI 144.

Noi abbiamo percorso sempre il comodo sentiero sterrato, non molto ripido e dal fondo regolare, ignorando le ripide e faticose scorciatoie che permettono di tagliare i tornanti. Il sentiero si sviluppa così per circa metà percorso, finché ad un certo punto diventa molto più ripido e la sterrata lascia spazio a un vero e proprio sentiero con fondo sconnesso.

Questa è sicuramente la parte più impegnativa, che noi abbiamo fatto con molta calma (anche per le mille pause foto che, visto il panorama, meritavano davvero!). Per noi che non siamo abituati a camminare in montagna è stata un po’ dura, ma alla fine abbiamo raggiunto il Rifugio Lambertenghi Romanin (1955 m slm!).

Da qui in 5 minuti si può raggiungere il Lago Volaia (anche se noi abbiamo fatto subito pausa pranzo per riprendere le forze!). Dal sentiero si gode di una bellissima vista sul lago e sul rifugio che si trova sul versante austriaco (Rifugio Pichl).

Consigliamo di proseguire facendo il giro del lago per godere del panorama da tutti i punti di vista, e per gustare una buona birra anche al rifugio austriaco!

Informazioni importanti

  • Il Rifugio Tolazzi è raggiungibile facilmente in auto e dispone di ampi parcheggi, inoltre è punto di ristoro per rifocillarvi al ritorno dopo la sfaticata!
  • Il Rifugio Lambertenghi Romanin era aperto al momento della nostra escursione, ma ha chiuso nel 2020.
  • Consigliamo di fare il giro del lago per godere del panorama da tutti i punti di vista, e per gustare una buona birra anche al rifugio austriaco!
sentiero lago volaia
sentiero lago volaia
sentiero lago volaia
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dislivello in salita (metri)

quota massima (metri)

quota minima (metri)

lunghezza (km)

tempo di percorrenza (ore)

  • difficoltà

Il Rifugio Lambertenghi Romanin

Il Rifugio Lambertenghi Romanin si trova nella parte italiana, a 1.970 m sul livello del mare, poco prima di raggiungere il Lago Volaia.

Si chiama così in onore del Tenente R. Lambertenghi, caduto nel giugno 1915 nel corso di un’azione per la conquista del Passo Volaia, e del Tenente Romanin.

Tappa obbligatoria per rifocillarsi con una birra o una bevanda fresca, ve lo consigliamo anche per la pausa pranzo! Sull’altra sponda del lago c’è anche il rifugio austriaco, ma noi preferiamo la cucina friulana e dobbiamo dire che il nostro pranzo è stato davvero super!

Gnocchi di polenta su fonduta di formaggio e crema di ortiche, tagliatelle fatte in casa al ragù di cinghiale, immancabile frico e polenta. Questo è stato il nostro pranzo e vi diciamo con certezza che abbiamo mangiato molto meglio di tanti altri posti che si trovano a valle!

Inoltre le materie prime per la preparazione dei loro piatti provengono prevalentemente dalla Carnia e dal Friuli, e sapete che questa filosofia a km zero a noi piace molto.

Qui in rifugio è possibile anche pernottare per chi volesse godersi alba o tramonto in quota!

Rifugio Lambertenghi Romanin
Rifugio Lambertenghi Romanin
Rifugio Lambertenghi Romanin

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