Laghi d’Olbe da Seggiovia 2000

Laghi d’Olbe da Seggiovia 2000

Laghi d’Olbe

sentiero dall’arrivo della Seggiovia 2000

 

Laghi d’Olbe sono due graziosi laghetti alpini incastonati tra le Dolomiti di Sappada. Scopri il facile sentiero per raggiungerli dall’arrivo della Seggiovia 2000!

Laghi d'Olbe

Laghi d’Olbe

Laghi d’Olbe sono due graziosi laghetti alpini incastonati tra le Dolomiti di Sappada. Sono una delle mete più gettonate per le passeggiate a Sappada, sia per la loro bellezza che per le diverse possibilità che si hanno per raggiungerli: 

  • sentiero Cai 138 che sale da Baita Rododendro
  • sentiero che parte dalla Borgata Lerpa di Sappada e che, passando per il Rifugio Monte Ferro, raggiunge i laghi d’Olbe in due ore e mezza e quasi 700 metri di dislivello

Noi vi raccontiamo il sentiero che parte dall’arrivo della Seggiovia Sappada 2000, una variante sicuramente meno impegnativa ma non meno panoramica!

Laghi d'Olbe
Laghi d'Olbe
Laghi d'Olbe

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Il sentiero

Seggiovia Sappada 2000

Il sentiero per arrivare ai Laghi d’Olbe parte dall’arrivo della Seggiovia Sappada 2000.

Prima di tutto parcheggiate l’auto in corrispondenza dei grandi parcheggi sotto l’impianto di risalita, in Borgata Kratten, vicino alla Chiesa Regina Pacis. 
Poi risalite a piedi e, nella strada subito sopra ai parcheggi, troverete la partenza della Seggiovia 2000 con relativa biglietteria (biglietti per adulti a/r €10,00 a testa).

Risalite con la seggiovia fino in cima, in corrispondenza del Rifugio 2000 da dove troverete il cartello con le indicazioni per i Laghi d’Olbe.

Le indicazioni per i Laghi d’Olbe vi portano verso destra, proprio prima di una ripida discesa in ghiaia che porta ad un’altra stazione della Seggiovia 2000. Noi abbiamo percorso il sentiero seguendo le indicazioni, ma pur non essendoci un grande dislivello, le salite e le discese sono continue e piuttosto ripide. Inoltre, avendo piovuto nei giorni precedenti, alcuni tratti erano molto fangosi e scivolosi.

Laghi d'Olbe
Laghi d'Olbe

Al ritorno, invece, abbiamo seguito un altro sentiero, che termina appunto all’ultima stazione della Seggiovia 2000. Questo sentiero è molto meno ripido e più semplice, inoltre presenta meno tratti fangosi. Secondo noi è quindi più indicato per raggiungere agilmente i laghi. Quindi, invece di proseguire seguendo le indicazioni, a questo bivio potete scendere verso sinistra nella discesa di ghiaia che vi porta all’ultima stazione della seggiovia. Nelle sue immediate vicinanze troverete l’imbocco del sentiero (comunque segnalato CAI) per salire ai Laghi d’Olbe.

Informazioni importanti

  • il sentiero indicato dai cartelli è a tratti molto fangoso e scivoloso
  • potete decidere di fare sia andata che ritorno dal sentiero che viene segnalato per il ritorno
  • la seggiovia chiude alle ore 17.00 quindi organizzatevi con gli orari
  • in caso di maltempo la seggiovia chiude
  • la cucina del Rifugio 2000 chiude verso le 14.30
  • per il rientro in seggiovia (discesa) dovrete già essere muniti di biglietto, non si fa in quota!
Laghi d'Olbe

Se decidete di seguire i cartelli e percorrere il sentiero come un anello, come abbiamo fatto noi, seguirete sempre le indicazioni per il sentiero CAI 140

A parte i tratti scivolosi e fangosi (che non abbiamo fotografato per evitare di cadere) il resto del sentiero si sviluppa su un fondo di ghiaia e terra battuta, all’inizio in una conca ma poi in una zona molto aperta con bellissimi panorami e alcune cascate. 

Quando vedrete una graziosa chiesetta saprete di essere arrivati a destinazione!

Qui un’oretta di sosta ai laghi è d’obbligo, per fare il giro e vederli da diverse prospettive. È frequente trovare mucche al pascolo e tante marmotte!

Per il rientro, di fronte alla chiesetta è ben visibile un cartello con scritto “Ritorno a Sappada in seggiovia”. Il sentiero vi porterà all’ultima stazione della seggiovia. Dovrete già essere muniti del biglietto di ritorno per prendere la seggiovia che vi riporterà prima alla stazione del Rifugio 2000 e poi a fondovalle. 

Noi ci siamo fermati per una breve sosta rifocillante al Rifugio 2000. La cucina, però, era già chiusa quindi non abbiamo potuto gustare un buon frico. Ci siamo comunque accontentati di un panino farcito con ottimo salame! 

Laghi d'Olbe
Laghi d'Olbe
Laghi d'Olbe

dislivello in salita (metri)

quota massima (metri)

quota minima (metri)

tempo di percorrenza (ore)

  • difficoltà

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Bosco Romagno

Bosco Romagno

Bosco Romagno

passeggiata primaverile

 

Il Parco Naturale Ricreativo del Bosco Romagno si trova vicino a Cividale, ed è il luogo perfetto per una gita primaverile. Scoprilo assieme a noi!

Bosco Romagno

Bosco Romagno

Il nome Bosco Romagno, di epoca longobarda, rimanda alle origini del parco, quando la zona era conosciuta come bosco degli Arimanni

Il Parco Naturale Ricreativo del Bosco Romagno è un parco di proprietà della Regione Friuli Venezia Giulia e si estende nel territorio dei comuni di Cividale del Friuli, Corno di Rosazzo e Prepotto.

Il nome, di epoca longobarda, rimanda alle origini del parco, quando la zona era conosciuta come bosco degli Arimanni. Ma il bosco è conosciuto soprattutto perché proprio qui vennero giustiziati e sotterrati dei partigiani osovani.

Cosa si può fare al Bosco Romagno?

  • passeggiate nella natura
  • passeggiate con i cani
  • divertimento con i bambini nelle aree attrezzate (parchi giochi)
  • attività sportiva (percorsi con attrezzi ginnici)
  • pic-nic (sul prato o sulle numerose panchine)
  • griglia (nelle apposite aree bbq)
  • imparare fauna e flora della zona (grazie alle tabelle informative)
  • book crossing (nel punto book crossing al centro del parco)

Bellissimo il punto book crossing, che si trova in una panca ricavata da un tronco d’albero, un cedro che prima si trovava nel Parco Rizzani di Pagnacco. Un’altra panchina figlia dello stesso albero si trova al Parco Piuma di Gorizia. Come funziona il book crossing? Potete leggere i libri sul posto, o portarli a casa sostituendoli con altri.

Bosco Romagno
Bosco Romagno
Bosco Romagno book crossing

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Il sentiero

Non si tratta di un vero e proprio sentiero, con partenza e arrivo, nel senso che potete muovervi liberamente all’interno del parco.

Il parco ha tre ingressi, uno principale, quello di Spessa e due secondari, Craoretto e Gramogliano. Vi consigliamo di accedere dall’ingresso principale, dove vi sono anche spazi per lasciare l’auto.

I percorsi all’interno del parco sono sterrati, in ghiaia, e facilmente riconoscibili. Inoltre i numerosi cartelli vi indicheranno sempre dove vi trovate e come raggiungere il luogo di partenza!

I percorsi sono pressocchè sempre pianeggianti, tranne qualche salita leggerissima.

L’asse principale che va dall’ingresso in linea retta è quella più piacevole da percorrere, secondo noi. Vi consigliamo di percorrere i sentieri che passano vicino al rio Carnizza, dove troverete anche numerosi punti pic-nic, bbq e parchi giochi per bambini.

Se volete invece una passeggiata più solitaria potete percorrere gli altri sentieri che si sviluppano maggiormente all’interno del bosco.

Bosco Romagno
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Sentiero delle Vigne Alte

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alla scoperta dei colori autunnali del Collio Goriziano

 

L’autunno è sicuramente una delle stagioni migliori per visitare il Collio Goriziano e immergersi in paesaggi dorati mozzafiato. Il Sentiero delle Vigne è un sentiero breve e adatto a tutti che regala scorci favolosi su questo territorio. Inoltre, il punto di partenza e quello di arrivo sono entrambi ristoranti con un’ottima offerta di vini e piatti del territorio! Scopri il sentiero assieme a noi!

Collio Goriziano

Prima di tutto: cos’è il Collio?

Prima di tutto: cos’è il Collio? Il Collio (Brda in sloveno) è un territorio, tra Friuli-Venezia Giulia e Slovenia, dove grazie alle sue dolci colline ricoperte di vigneti viene realizzato il vino DOC “Collio Goriziano” – Pinot, Friulano, Sauvignon, Cabernet, Merlot. I confini del suo territorio sono i paesi di Dolegna del Collio, Cormons, Gorizia.

All’interno di questo territorio troverete alcune delle cantine più famose, come Livio Felluga e Villa Russiz. In questa zona vi sono poi alcuni agriturismi e ristoranti davvero imperdibili.

L’autunno è sicuramente una delle stagioni migliori per visitare questo territorio e immergersi in paesaggi dorati mozzafiato. Il Sentiero delle Vigne è un sentiero breve e adatto a tutti che regala scorci favolosi sul Collio Goriziano. Inoltre, il punto di partenza e quello di arrivo sono entrambi ristoranti con un’ottima offerta di vini e piatti del territorio!

Il sentiero

Il sentiero parte dal parcheggio del Castello di Spessa e arriva al maneggio de La Subida, e può essere percorso in entrambe le direzioni. Il nostro consiglio è quello di partire a ora di aperitivo ed arrivare a ora di pranzo, così potrete godervi un ristoro in entrambi i ristoranti!

Noi siamo partiti dal Castello di Spessa proprio perchè volevamo pranzare all’Osteria della Subida. La partenza si trova proprio al di là della strada rispetto al parcheggio del Castello di Spessa, nella foto qui sotto potete vedere il punto esatto, a destra della vigna dei 3 Pinot.

Il sentiero si sviluppa quasi sempre in piano, a parte qualche leggera salita. Il terreno è ghiaioso nelle zone aperte, vicino alle vigne, mentre è più compatto quando entra nel bosco. Pensiamo che sia percorribile tranquillamente con il passeggino, e abbiamo visto diverse persone in mountain bike.

L’unica cosa che segnaliamo è la presenza di molto fango perché i giorni precedenti aveva piovuto, quindi abbigliamento comodo consigliato!

Noi ci abbiamo messo 1 ora e mezza all’andata (con molte pause foto) e 1 ora al ritorno. Noi vi consigliamo di farlo con calma e di godervi i panorami che sono davvero meravigliosi… nel nostro caso il cielo era nuvoloso e c’era pure un po’ di nebbia, e l’abbiamo trovato quasi più affascinante che con il sole!

dislivello in salita (metri)

quota massima (metri)

quota minima (metri)

lunghezza (km)

tempo di percorrenza (ore)

  • difficoltà

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La Subida

Abbiamo deciso di fare il percorso partendo dal Castello di Spessa per arrivare a destinazione all’Osteria della Subida, dove avevamo in programma di concederci un buon bicchiere di vino abbinato a salumi e formaggi. Siamo ricaduti su questa scelta perché l’osteria è aperta anche in orario pomeridiano, e i piatti freddi (compreso frico e tartara) sono disponibili a qualunque ora. Non avevamo quindi vincoli di orari o fretta di percorrere il sentiero, abbiamo infatti pranzato tranquillamente alle 14!

La Subida è un Country Resort immerso nel verde tra le vigne e i boschi del Collio Goriziano. Oggi la calda accoglienza della famigliare Sirk, la trattoria al Cacciatore con una cucina di territorio dove il mondo slavo si incontra con la latinità per dare estro e nobiltà alle sue origini contadine, la sua esauriente cantina. La semplicità dell’osteria, con i suoi fuochi, l’originale rappresentazione dei selvatici di residenza, la sua gestione giovane e informale. Per rilassanti soggiorni, le originali e confortevoli case del borgo, le stuzzicanti proposte per viverle, il loro relax tutto pensato nel bosco, in un mare di felci, i dintorni gestiti per un ospite curioso ed esigente fanno de la Subida un posto unico.nostro Friuli-Venezia Giulia.

Per saperne di più visita:

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Sentiero: Lago di Bordaglia da Pierabech

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Lago di Bordaglia da Pierabech

la variante meno impegnativa

 

Il lago di Bordaglia è uno dei laghetti più suggestivi della nostra regione. Sorge a 1.790 m.s.l.m all’interno dell’Oasi di Bordaglia, la più vasta oasi di rifugio faunistico regionale. Vi raccontiamo il sentiero più semplice per raggiungerlo!

Lago di Bordaglia

Uno dei laghetti più suggestivi della nostra regione

Il lago di Bordaglia è uno dei laghetti più suggestivi della nostra regione. Sorge a 1.790 m.s.l.m all’interno dell’Oasi di Bordaglia, la più vasta oasi di rifugio faunistico regionale. Dal punto di vista naturalistico, è una delle aree a maggior diversità biologica sulle nostre montagne.

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Il sentiero

Il sentiero per arrivare al Lago di Bordaglia parte da Località Pierabech nel comune di Forni Avoltri, in corrispondenza dello stabilimento della Goccia di Carnia (quota 1068 m). Qui troverete larghi spiazzi per parcheggiare l’auto senza problemi.

Cercando sul web, troverete principalmente indicazioni sull’anello del lago di Bordaglia, che prevede un percorso piuttosto impegnativo. Noi abbiamo scelto invece la variante che ci sembrava più semplice: lungo un’ampia carrareccia fino a Casera Bordaglia di Sotto, poi un sentiero più impegnativo fino a Casera Bordaglia di Sopra e rientro per la stessa strada, così da avere un maggiore controllo sui tempi.

Il sentiero parte dal parcheggio della Località Pierabech, che si trova in corrispondenza dello stabilimento della Goccia di Carnia. Purtroppo le nostre difficoltà sono iniziate subito: mentre tutti i cartelli indicano di proseguire verso sinistra (verso la cava mineraria), è sufficiente prendere il sentiero che scende subito sul letto del fiume di fronte al parcheggio. In questo modo si raggiungerà lo stesso sentiero evitando di arrivare fino alla cava mineraria, attraversare il fiume e tornare indietro, visto che ci sono diversi ponticelli anche prima (non visibili dalla strada).

Informazioni importanti

  • lungo questo sentiero non vi sono punti di ristoro, è necessario il pranzo al sacco
  • c’è solo una fontana con acqua potabile al 100% e si trova vicino a Casera Bordaglia di Sopra (punto di arrivo)
  • la segnaletica è pessima

Essendo un anello, potete percorrerlo da due varianti: passando per la Stretta di Fleons (fonte della Goccia di Carnia), Casera Sissanis di Sotto e di Sopra Sella Sissanis – scegliendo questo percorso vedrete anche il lago Pera – oppure passando per Casera Bordaglia di Sotto Casera Bordaglia di Sopra

Noi, avendo letto che il sentiero che passa per la Stretta di Fleons è più impegnativo, abbiamo scelto la seconda variante. Prendiamo quindi il sentiero 141, una larga carrareccia con pendenza leggera ma costante, che costeggia il rio Bordaglia. La carrareccia prosegue nel bosco per almeno un paio d’ore, finché si giunge ad un bivio con diversi cartelli. I cartelli CAI indicano di svoltare a sinistra per Casera Bordaglia di Sopra, ma in realtà si tratta solo di una scorciatoia che taglia un’ampia curva della carrareccia. I cartelli di legno, infatti, indicano che per le Casere Bordaglia si può proseguire sia a destra che a sinistra.

Da qui si raggiunge velocemente uno spiazzo aperto, e in pochi minuti si giunge finalmente a Casera Bordaglia di Sotto.

A Casera Bordaglia di Sotto troverete un tavolo riparato per una pausa o un ristoro. Più avanti c’è una graziosa chiesetta dedicata a Don Bosco.

Il sentiero da Casera Bordaglia di Sotto Casera Bordaglia di Sopra (dove si trova il lago) è sicuramente il punto più impegnativo. La pendenza aumenta notevolmente, e non si percorre più una carrareccia ma un sentiero stretto nel bosco. In ogni caso è impossibile perdersi e il percorso è ben chiaro.

Quando arrivate alla Fontana dell’Alpino saprete di aver quasi raggiunto la cima. Ancora poche centinaia di metri e raggiungerete Casera Bordaglia di Sopra!

Dalla casera è evidente un breve sentiero che scende verso le sponde del lago (altri 5 minuti di cammino). Per il rientro percorrete il sentiero a ritroso!

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Dal Rifugio Tamai a Malga Meleit: sentiero sul Monte Zoncolan

Dal Rifugio Tamai a Malga Meleit: sentiero sul Monte Zoncolan

Dal Rifugio Tamai a Malga Meleit

passeggiata sullo Zoncolan

 

Malga Meleit è raggiungibile con un semplice sentiero che parte dal Rifugio Tamai, sulla cima del Monte Zoncolan. 

malga meleit

Weekend ad Arta Terme con Silent Alps

Il silenzio delle nostre Alpi, la nostra profondità e la semplicità autentica, gli spazi naturali intimi in cui la contemplazione si mescola con la riflessione, il cuore si fonde con le mete e tu puoi conoscere parti di te ancora inesplorate.

Il consorzio di promozione turistica di Arta Terme, Silent Alps ci ha invitato per un weekend alla scoperta di Arta Terme nella stagione estiva. Silenzio, sentire, vivere l’essenziale. Il denominatore comune delle esperienze che puoi fare durante la tua vacanza ad Arta Terme, divise in 3 categorie: dynamic per i più avventurosi che vogliono sfidare i propri limiti, feeling per sentire con tutti e 5 i sensi, reload per riscoprire sé stessi.

Tra le tante esperienze che abbiamo provato durante questo weekend (che potete leggere in questo articolo) vi raccontiamo questa passeggiata sullo Zoncolan, destinazione Malga Meleit. 

monte zoncolan
malga meleit
malga meleit

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Il sentiero

Il sentiero per arrivare a Malga Meleit parte dal Rifugio Tamai (quota 1.594m) che si trova sulla cima del Monte Zoncolan. Il Rifugio è raggiungibile in auto d’estate, oppure potete scegliere di arrivare in cabinovia (partenza dal paese di Ravascletto).

Dal Rifugio Tamai si continua lungo la strada sterrata che si snoda lungo le pendici del Monte Arvenis. Il percorso inizialmente si sviluppa in leggera ma costante salita e, una volta raggiunta l’elevazione massima, inizia la discesa che vi porterà a Malga Meleit.

Il sentiero si sviluppa sempre lungo una comoda carrareccia, a tratti addirittura asfaltata. È impossibile sbagliare, e a parte la salita non c’è davvero alcuna difficoltà.

Anche se il sentiero è molto semplice, il panorama è davvero pazzesco!

All’arrivo in Malga potrete riposare sulle sdraio con vista spettacolare sulla Valle del But, sulla Cima del Monte Zoncolan e il Monte Coglians… e naturalmente rifocillarvi con un pranzo da leccarsi i baffi, a base di prodotti di loro produzione. Noi abbiamo assaggiato i salumi e i formaggi, gli gnocchi con ricotta affumicata e l’immancabile frico.

Tutti i formaggi sono di loro produzione, e se siete abbastanza mattinieri avrete la possibilità di vedere la produzione dei formaggi. Quando siamo arrivati in malga la ricotta era pronta, e abbiamo avuto l’onore di assaggiarla ancora calda. Uno di quei sapori che difficilmente dimenticheremo!

Il rientro è previsto per la stessa strada, altrimenti potete raggiungere Villa Santina o Zuglio. Nel primo caso si scende a destra per portarsi a Val di Lauco, Vinaio e Lauco; nel secondo, si prosegue a sinistra fino a malga Dauda, alla frazione Fielis e quindi a Zuglio.

malga meleit
malga meleit
malga meleit

Variante alternativa

Una variante bellissima della prima parte del sentiero si snoda attraverso due itinerari molto suggestivi e panoramici, ad opera dei ragazzi del Rifugio TamaiFutura e Suan, con la loro conoscenza del territorio, hanno sviluppato 3 percorsi con diversi livelli di difficoltà che partono dal loro rifugio.

  • Labirinto tra i mughi
  • Tra pascoli e mirtilli
  • Sopra le nostre teste (che porta alla cima del Monte Tamai)

Ecco il nostro percorso “alternativo”.

Siamo partiti dalla casetta degli alpaca (eh si, al Rifugio Tamai potrete trovare anche questi simpaticissimi animali!) e abbiamo preso il sentiero “labirinto tra i mughi”. Quando abbiamo trovato il primo cartello che indica il percorso “tra pascoli e mirtilli” lo abbiamo seguito (in direzione contraria) fino a congiungerci con la carrareccia che porta in Malga Meleit.

tra pascoli e mirtilli
tra pascoli e mirtilli
labirinto di mughi

dislivello in salita (metri)

quota massima (metri)

quota minima (metri)

tempo di percorrenza (ore)

  • difficoltà

Malga Meleit

Ogni mattina le mucche raggiungono la stalla per la mungitura e il latte viene trasformato in ricotta, formaggio e burro. Gesti che in Carnia si compiono da centinaia di anni, e che altrove sono stati dimenticati a favore di una maggiore industrializzazione.

Credeteci, però: il sapore della ricotta appena fatta, ancora calda, non si dimentica!

Dovete provare anche il burro. Il burro di alpeggio ha un particolare colore giallo, dovuto alla presenza del carotene nell’erba fresca dei pascoli. Si ottiene dalla panna di affioramento del latte della sera (brume). Il sapore di questo burro è completamente diverso dal burro classico a cui siamo abituati: molto più intenso. Spalmare questo burro sul pane vi porterà subito in alta quota, tra i pascoli e la natura incontaminata. Un assaggio di montagna ad ogni morso.

malga meleit
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Malga Cregnedul dall’Altopiano del Montasio

Malga Cregnedul dall’Altopiano del Montasio

Malga Cregnedul

dall’Altopiano del Montasio

 

Cerchi un sentiero semplice ma che ti regala panorami mozzafiato? Il sentiero che arriva a Malga Cregnedul dall’Altopiano del Montasio è la soluzione perfetta. Scoprilo assieme a noi!

Malga Cregnedul

Altopiano del Montasio

L’altopiano del Montasio è un paradiso naturale che si trova tra i 1500 e i 1800 metri d’altitudine, sulle Alpi Giulie, circondato dalle vette del Canin e dello Jôf di Montasio.

L’altopiano si sviluppa su circa 1000 ettari di cui ben la metà sono destinati al pascolo. Un paesaggio mozzafiato e indimenticabile, perfetto sia per una domenica di relax (è infatti raggiungibile in auto durante l’estate, mentre in inverno la strada è chiusa) che per attività all’aria aperta: trekking, escursioni, mountain bike, nordic walking ma anche bici da corsa.

Insomma è la meta perfetta per scappare dalle giornate afose in città e passare una giornata divertente all’aria aperta senza morire di caldo ma… abbronzandosi! Infatti anche se non sembra lì il sole picchia piuttosto forte ed è bene proteggersi con la crema solare.

Lo sapete infatti che nel 2013 qui è stato l’arrivo della 10^ tappa del Giro d’Italia? Si possono ancora vedere le scritte sull’asfalto!

Annualmente qui vengono alpeggiate oltre 300 bovine, tra vacche da latte e animali più giovani, di diverse razze: Pezzata Rossa Italiana, Bruna e Frisona. Uno spettacolo che non si vede certamente tutti i giorni, e nonostante i numerosi turisti che frequentano questi luoghi, si possono facilmente incontrare marmotte stambecchi.

Leggi il nostro articolo su Malga Montasio

Il sentiero

Il sentiero si sviluppa sempre lungo una comoda carrareccia, è impossibile sbagliare, e il sentiero non presenta davvero alcuna difficoltà! Si sviluppa sempre in piano, su fondo battuto, e regala viste incredibili sull’Altopiano, sul Canin e sulle cime circostanti.

Secondo noi è un sentiero perfetto per le prime camminate, oppure per i bambini. A metà giugno, sull’altopiano si possono vedere le mucche al pascolo, e sull’altopiano vivono numerose marmotte. Se non c’è troppa gente, si possono vedere!

A circa metà strada troverete Casere Larice, un punto panoramico che può essere sfruttato come sosta per riposare e rifocillarsi.

Malga Cregnedul solitamente è un punto di ristoro aperto nel weekend, ma durante la nostra gita era ancora chiuso. Siamo quindi rientrati per la stessa strada e abbiamo raggiunto il Rifugio Brazzà, dove abbiamo gustato un ottimo frico con vista sull’altopiano! Ve lo consigliamo!

Malga Cregnedul
Malga Cregnedul
Malga Cregnedul

dislivello in salita (metri)

quota massima (metri)

quota minima (metri)

tempo di percorrenza (ore)

  • difficoltà

Malga Cregnedul

Malga Cregnedul è il punto di arrivo del sentiero, che potrete utilizzare anche come punto di sosta e di ristoro. Al momento della passeggiata era ancora chiuso per l’incerta situazione Coronavirus, ma se seguite la loro Pagina Facebook potrete restare aggiornati sulle aperture!

Siamo dispiaciuti di non aver potuto provare l’accoglienza in questa casera… gestita da due ragazzi, Stefano e Chiara, che nella vita si occupano di tutt’altro, e che sfruttano il loro tempo libero per accogliere chi passa di lì, offrendo quel che possono. Ma soprattutto, offrendo una chiacchierata, un consiglio sugli itinerari, l’esperienza di una giornata in montagna. E così, sotto l’hashtag #faccedacregnedul, raccontano su Facebook le loro giornate in malga.

Torneremo sicuramente a trovarli!

Malga Cregnedul
Malga Cregnedul
Malga Cregnedul

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