Amar de Clevo

Amar de Clevo

Amar de Clevo

l’amaro della Val Degano (Carnia)

Vi raccontiamo la storia di un prodotto artigianale eccezionale realizzato in Carnia, nella Val Degano: l’Amar de Clevo. Un digestivo a base di erbe locali che racchiude i profumi, i sapori e le leggende della nostra terra.

Amar de Clevo

Clevo” è la parola in carnico che indica il sentiero ripido e accidentato.

L’Amar de Clevo è un digestivo a base di erbe locali che racchiude i profumi, i sapori e le leggende della nostra terra.

Questo amaro è stato realizzato da due amici, il farmacista Samuele Secchiero e Tiziana Romanin, proprietaria di un albergo a Forni Avoltri, entrambi membri dell’Academio dai Cjarsons. Questa associazione ha l’obiettivo di salvaguardare i prodotti tipici dell’Alta Val Degano: i due amici decidono di realizzare un amaro che possa rappresentare questo territorio. Il progetto parte da un’antica ricetta carnica di un amaro tradizionale del territorio, tramandato da un’anziana conoscente del farmacista. Una storia di coincidenze che ha permesso di conservare la ricetta e la storia di una vallata della Carnia.

Appena l’abbiamo assaggiato ci è sembrato di essere in Carnia, terra che amiamo profondamente e che ci manca moltissimo visitare in questo periodo.

Naturalmente l’abbiamo gustato dopo un buon piatto di cjarsons, in onore dell’Academio!

Dove trovare l’amaro?
Sul loro sito https://amardeclevo.weebly.com/ troverete la mappa con tutti i rivenditori!

amar de clevo
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Tutti gli articoli sulla Carnia

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La leggenda dell’Amar de Clevo

Narra una leggenda che molti anni fa un folletto di queste parti, uno “sbilf”, vivesse in una piccola grotta lungo le rive del fiume Degano. Sfortunatamente per lui le notti da quelle parti non erano per nulla tranquille: ogni notte, subito dopo il calar del sole, le fate o “aganos” si ostinavano a fare rumorosamente il bucato. E così erano più le volte che il povero “sbilf” non riusciva a chiudere occhio di quelle in cui si riposava. Stanco di questa situazione decise allora di cercar casa in un luogo più in alto, lontano dalle aganos e con una miglior vista della valle. Mentre si arrampicava con fatica sul ripido sentiero (la “clevo”), incontrò una vecchina con la gerla sulle spalle la quale, per aiutarlo, gli donò delle erbe propizie per il il battesimo della futura dimora  (IL “LICOF”).  Il cammino fu lungo e difficile  e solo dopo molte ore lo “sbilf” giunse in cima, in un posto tranquillo. Grande fu la sua sorpresa però quando, sedutosi a riposare, aprì la bisaccia per tirarne fuori le erbe e vide che queste erano diventate un amaro. Ciò nonostante non si perse d’animo: decise di assaporarne il gusto e gli  aromi, assieme al silenzio ed alla vista da lassù. Ora non sappiamo se quella bevanda fosse  proprio l’Amar de Clevo,  nè se lo “sbilf” abiti ancora là da allora, ma siamo certi che il nostro amaro, al pari di quello sorseggiato dal nostro folletto, provenga dalla tradizione delle medesime erbe della Carnia, la conoscenza delle quali ci è stata donata a nostra volta da qualche saggia vecchina.

amar de clevo
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Artigianato Friulano

Nel nostro percorso alla scoperta del nostro territorio ci siamo resi conto che, oltre alle meraviglie paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche, la nostra terra è anche ricca di meravigliosi laboratori artigianali anime creative che utilizzando materiali semplici come la carta, ago e filo, stoffe e legno realizzano pezzi unici inimitabili che portano con sé anche una storia artigianale che spesso ha percorso diverse generazioni.

Nel nostro blog d’ora in poi troverete anche la presentazione di alcune di queste anime creative che avremo il piacere di conoscere percorrendo le strade del nostro Friuli-Venezia Giulia.

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5 luoghi da visitare in primavera in Friuli Venezia Giulia

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I 5 luoghi da non perdere in primavera

per un weekend perfetto in Friuli Venezia Giulia

Abbiamo selezionato per voi 5 luoghi da visitare assolutamente durante la primavera in Friuli Venezia Giulia. Che ne pensate? Scrivete nei commenti quali sono i luoghi per voi imperdibili!

udine loggia

1. Grado

grado

Grado, chiamata l’Isola del Sole, è una delle località marittime del Friuli Venezia Giulia assieme a Lignano Trieste.

Una località che porta con sé le tradizioni di un antico villaggio di pescatori, con un centro storico meraviglioso che ricorda le calli di Venezia. Un luogo meraviglioso per trascorrere le vacanze estive tra arte, cultura e relax: insignita della Bandiera Blu da 28 anni consecutivi, offre oltre cinque chilometri di spiagge interamente rivolte a sud.

2. Parco Viatori (Gorizia)

giardini del torso

Il Parco Viatori è nato negli anni ’70 dall’idea di Luciano Viatori con l’obiettivo di creare un giardino sul modello di quelli inglesi ottocenteschi. Sfidando il clima goriziano e bonificando il terreno, il Professor Viatori ha creato un giardino famoso per la presenza di numerose specie di azalee e 300 tipi di rose rare. Le diverse zone che raggruppano le varie tipologie di piante, classificate con appositi cartellini, sono raggiungibili attraverso una serie di vialetti, scalinate e passerelle di legno costruite ad hoc.

3. Villa Varda a Brugnera

giardini del torso

Villa Varda è un esempio di villa veneta immersa in un grande parco lungo le rive del Livenza.

Costruita dai nobili Mazzoleni nella frazione di San Cassiano di Livenza nella seconda metà del XV secolo come “Casa di Villeggiatura”. Per mancanza di eredi la villa passò a numerosi proprietari, tra i quali si ricordano gli ultimi, i Morpurgo. Ultimo e attuale proprietario è la Regione Friuli-Venezia Giulia, che ne ha fatto un parco comunale aperto a tutti.

Il suo nome riprende quello del borgo in cui si trova, “Borgo di Guarda (o Varda)” che deriva dal toponimo germanico warda, tradotto in  guarda o guardia, a significare “luogo d’osservazione”, “luogo di vedetta” o “luogo di guardia”.

4. Castelli friulani

castelli aperti

La manifestazione “Castelli Aperti” permette di visitare i numerosi castelli del Friuli Venezia Giulia, anche se normalmente non aperti al pubblico: magnifici giardini, saloni ricchi di arte, storia e memorie d’altri tempi. Viaggia insieme a noi!

Alcuni castelli da noi visitati: Castello di Susans, Castello di Ragogna, Castello di Strassoldo

5. Abbazia di Rosazzo

corte porta nuova

Una millenaria Abbazia nel cuore dei Colli Orientali del Friuli, circondata da colline, vigneti e uliveti. Un luogo spirituale dove ritrovare la pace con sé stessi, rilassarsi e deliziare il palato con eccellenti vini ad accompagnare la nostra, sempre ottima, cucina friulana. Scopri con noi questo luogo incantato!

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Crostata di mele sbriciolata (Pite carnica)

Crostata di mele sbriciolata (Pite carnica)

Ricetta

Crostata di mele sbriciolata
con mele della Carnia (Pite Carnica)

 

Questa crostata di mele può essere considerata una rivisitazione di un’antica ricetta carnica: la Pite.
Ecco la ricetta proposta da La Cucina di Eli!

Porzioni

4

Preparazione

30 min

Cottura

30 min

Ingredienti

300 gr farina tipo 1
100 gr zucchero di canna
90 gr olio di semi
1 uovo intero
1 cucchiaino colmo di lievito per dolci
7/8 mele biologiche
Cannella qb

Preparazione

Per fare la frolla sbriciolata ho unito prima uovo, olio e zucchero in una terrina sbattendo bene con una frusta. Ho poi aggiunto la farina setacciata con il lievito man mano, impastando velocemente.

Ho fatto riposare in frigo mentre preparavo le mele.

Ho tagliato le mele, le ho sbucciate e le ho messe in una padella con 1 cucchiaino di zucchero di canna e due cucchiaini colmi di cannella. Ho cotto le mele fino a quando erano molto morbide.

Ho steso tre quarti dell’impasto con le mani sul fondo di una tortiera. Ho messo le mele cotte e leggermente raffreddate.
Ho ricoperto con la restante frolla sbriciolata con le mani. Ho spolverato con ancora un po’ di cannella e zucchero di canna.

Ho cotto per 25 /30minuti a 160° forno statico.

Il consiglio

Per dare alla torta quel sapore autentico, scegliete delle mele biologiche di piccoli produttori locali.

Le mele: un ingrediente friulano

Le mele vengono coltivate in Friuli già nel periodo di dominazione romana, ma è tra la fine del ’700 e la metà dell’800 che si ha un grande sviluppo della melicoltura. Sono ben dieci le varietà presidio Slow Food: gialla di Priuso, di corone, ruggine dorata, rosso invernale, chei di rose, naranzinis, striato dolce, zeuka, Marc Panara e blancon, coltivate nella fascia montana e pedemontana dell’Alto Friuli, in particolare in Carnia, tanto che ogni anno a Tolmezzo si svolge la Festa della Mela!

Ricetta a cura di…

Elisa Dorotea, mamma e moglie friulana. Nel suo Blog si mescolano idee, ricette e momenti della sua vita quotidiana qui in Friuli-Venezia Giulia. Interpreta con passione piatti della tradizione, ma non solo, sempre con un occhio di riguardo al territorio, ai suoi prodotti e alle sue eccellenze enogastronomiche.

Tutte le sue ricette su lacucinadieli.com 

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Lidric cul poc (radicchio col gambo)

Lidric cul poc (radicchio col gambo)

Ricetta

Lidric cul poc

 

In Friuli il lidric cul poc è un radicchio diffusissimo e super apprezzato! Voi lo conoscete? Un piccolo cespo di radicchio con foglie piccole e il tenero cuore alla base. Ci aggiungiamo le cicciole di lardo (“Lidrìc cu lis fricis”)? Oppure lo serviamo con le uova sode la mattina di Pasqua, come vuole la tradizione!

Ecco i consigli de La Cucina di Eli per gustarlo al meglio!

lidric cul poc

Porzioni

4

Preparazione

10 min

Riposo

9 min

Ingredienti

200 gr di radicchio col poc
Olio, sale, aceto di vino bianco
A piacere: striscioline di lardo / uova sode

Preparazione

Ho lavato e curato il radicchio togliendo solo qualche foglia esterna un po’ rovinata. Ho condito con olio, sale e aceto e ho servito con delle uova sode.
A piacere potrete anche aggiungere le cicciole di lardo ripassate precedentemente in padella fino a renderle croccanti, come vuole la tradizione friulana!

 

Il consiglio

Il raccolto migliore è quello che avviene dopo le prime gelate

 

Ricetta a cura di…

Elisa Dorotea, mamma e moglie friulana. Nel suo Blog si mescolano idee, ricette e momenti della sua vita quotidiana qui in Friuli-Venezia Giulia. Interpreta con passione piatti della tradizione, ma non solo, sempre con un occhio di riguardo al territorio, ai suoi prodotti e alle sue eccellenze enogastronomiche.

Tutte le sue ricette su lacucinadieli.com 

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Grado: l’isola dal fascino veneziano

Grado: l’isola dal fascino veneziano

Grado

l’isola dal fascino veneziano

Grado, chiamata l’Isola del Sole, è una delle località marittime del Friuli Venezia Giulia assieme a Lignano Trieste. Ci piace moltissimo per il suo connubio tra mare, natura e cultura, con il suo centro storico dal fascino veneziano. Scoprila assieme a noi!

grado

Per le stràe solesàe bon odor xe de viole. El gno cuor ’na canson canta senza parole. (Biagio Marin)

Grado, chiamata l’Isola del Sole, è una delle località marittime del Friuli Venezia Giulia assieme a Lignano Trieste.

Una località che porta con sé le tradizioni di un antico villaggio di pescatori, con un centro storico meraviglioso che ricorda le calli di Venezia. Un luogo meraviglioso per trascorrere le vacanze estive tra arte, cultura e relax: insignita della Bandiera Blu da 28 anni consecutivi, offre oltre cinque chilometri di spiagge interamente rivolte a sud.

grado gabbiano
grado vecchia
grado castrum

Leggi il nostro articolo su Mare Nostrum, festival a Grado

Il “Castrum gradense” è il reticolo di campielli che costituisce il centro storico della “città vecchia”, e deve le sue origini alla necessità di proteggersi dalle ricorrenti incursioni barbariche nei secoli V e VI. È proprio qui che trovarono rifugio anche i vescovi di Aquileia.

Le architetture tradizionali di questo angolo della città, tipiche di un borgo marinaro, vi ricorderanno molto la Venezia nascosta. Perdersi nelle viuzze sarà meraviglioso: vi imbatterete in pittoresche case private, trattorie e negozietti di artigianato locale.

Anticamente il Castrum aveva sei porte d’ accesso (Porta Granda, Porta Picola, Porta Nova, Porta Vecia, Stiusa e Capelana), di cui ora rimane solo la torre di campo porta Nova.

Tra le opere architettoniche di grande valore presenti nel Castrum Gradense troverete la Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero Paleocristiano, la Basilica di Santa Maria delle Grazie e lo Scavo Basilica della Corte. 

grado battistero
grado calli
grado città vecchia

Leggi il nostro articolo sull’Isola di Barbana

Se siete stati a Grado, sicuramente avrete passeggiato lungo il Lungomare Nazario Sauro, magari al tramonto, godendovi il meraviglioso panorama sulla spiaggia e sul mare che si perde a vista d’occhio! Beh, non siete i soli ad essere rimasti affascinati da questa passeggiata: i turisti austriaci l’hanno soprannominata Promenade

Questa passeggiata è nata dalla “diga”, inizialmente una struttura in legno costruita a protezione della città vecchia, poi sostituita da un argine in pietra. 

 

grado battistero
grado calli
grado città vecchia

Ricetta:
Boreto gradese rivisitato

 

In questa ricetta voglio raccontare la semplicità, perché è nel pensiero di molti l’idea che il pesce sia un alimento difficile da preparare e costoso, ma se impariamo ad utilizzare il nostro pescato locale possiamo davvero creare dei piatti speciali e versatili.

Per questa ricetta mi sono ispirata al Boreto gradese, una zuppetta di pesce semplicissima preparata con quello che il mare nella notte aveva offerto.
Preparata tradizionalmente con pesce azzurro, nella mia versione ho aggiunto anche dei moscardini e delle vongole, tutto rigorosamente dell’Adriatico.

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