Carnevale di Sappada

Carnevale di Sappada

Carnevale di Sappada

Plodar Vosenòcht

Il Plodar Vosenòcht trasforma Sappada in un vibrante palcoscenico di colori e festa, celebrando le radici storiche del Carnevale. Con maschere fatte a mano, le pittoresche borgate si animano nelle quattro domeniche pre-Quaresima.

Püst Val Resia

Sappada

Benvenuti a Sappada, un angolo di montagna che ha catturato il nostro cuore con il suo fascino senza tempo.

Come spesso accade nella nostra regione, Sappada regala la sensazione di essere contemporaneamente a casa e lontano da casa: un luogo dove il cuore si sente a proprio agio, ma gli occhi si perdono in paesaggi e tradizioni mai viste.

Sappada, nota anche come Plodn, Bladen, Sapade o Ploden in diverse lingue locali, porta con sé la ricchezza delle sue origini, tra cui il nome che trae ispirazione dal fiume Piave, che qui trova le sue sorgenti.

Questo pittoresco borgo, uno dei Borghi più belli d’Italia, è caratterizzato da un’architettura splendidamente conservata. Le case in legno, realizzate con maestria attraverso il suggestivo sistema Blockbau, con travi sovrapposte in un intricato balletto orizzontale e basamenti di pietra, compongono un quadro di armonia perfetta con il paesaggio circostante.

Ma l’esperienza più coinvolgente per immergersi nelle tradizioni di Sappada è il Carnevale, Plodar Vosenòcht nel dialetto locale. Un’occasione unica per scoprire l’anima festosa e autentica di questo luogo, dove le maschere e le celebrazioni diventano il veicolo perfetto per comprendere la cultura sappadina.

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Carnevale di Sappada

Carnevale di Sappada

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Carnevale di Sappada

il tranquillo paese di Sappada si trasforma in un vivace teatro di colori e festeggiamenti durante il Plodar Vosenòcht, uno degli eventi più antichi e caratteristici della zona. Questa affascinante celebrazione non è solo un’occasione di divertimento e allegria ma rappresenta anche un legame profondo con le radici storiche e culturali di Sappada.

Il Carnevale di Sappada, che si svolge nelle quattro domeniche che precedono la Quaresima, vede le pittoresche borgate del paese animarsi di festa. Gli abitanti indossano maschere fatte a mano, intagliate con maestria nel legno, camuffando le loro identità e creando un’atmosfera di mistero e allegria. Le giornate salienti, come la Domenica dei Poveri, la Domenica dei Contadini e la Domenica dei Signori, sono caratterizzate dalle maschere “lettern” che si immedesimano in usi e costumi tipici di ciascuna categoria sociale, regalando momenti divertenti che mettono in risalto pregi e difetti delle tre classi sociali.

Al centro di tutte le festività spicca il Rollate, una maestosa maschera con folta pelliccia scura di montone, un cappuccio ornato da uno sbuffo di lana rossa e una catena di campanacci che tintinnano ad ogni passo. Il Rollate diventa il protagonista di inseguimenti divertenti, specialmente per i bambini che si divertono a stuzzicarlo.

Partecipare al Carnevale di Sappada è come fare un viaggio nel tempo, immergendosi in un mondo che sembra dimenticato ma che rivive grazie alle radicate tradizioni della comunità. Un tempo in cui le cose semplici erano le più importanti, e il paese si riuniva per ballare e cantare insieme, gioendo della vita.

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Se volete godervi una camminata panoramica e piacevole, vi consigliamo di percorrere la carrareccia. Questo sentiero è relativamente semplice, perfetto per escursionisti di tutti i livelli, e vi permette di ammirare la bellezza naturale circostante.

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Il sentiero

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Lasciata l’auto nel comodo parcheggio del Rifugio Tolazzi, prendete la strada asfaltata che si trova alla sinistra del rifugio.

Il sentiero inizia con alcuni tornanti che vi porteranno a scoprire le indicazioni per il sentiero CAI 143. Questo sentiero offre un’opzione più impegnativa e ripida per raggiungere il Rifugio Marinelli.

Tuttavia, vi consigliamo un’altra opzione: seguire sempre la carrareccia. Questa strada vi permetterà di godere appieno della bellezza naturale circostante senza dover affrontare un terreno troppo ripido. È l’ideale per chi vuole godersi una passeggiata rilassante e panoramica.

A metà del percorso, farete una piacevole scoperta: la Malga Morareto. Qui potrete fare una pausa e ristorarvi con una birra fresca o un delizioso sciroppo di sambuco fatto in casa. Mentre vi rilassate, avrete l’opportunità di fare amicizia con le tenere caprette presenti in loco e persino acquistare formaggio e burro di malga, prodotti freschi e genuini direttamente dalle Alpi friulane.

Dopo aver attraversato la malga, continuate lungo la carrareccia (siamo circa a metà del percorso). Quando inizierete a scorgere la bandiera italiana sventolare sulla montagna, capirete che siete quasi arrivati!

Al Rifugio Marinelli, potrete anche gustare deliziosi piatti, preparati con cura e presentati con eleganza. Inoltre, grazie alla sua posizione privilegiata, il rifugio rappresenta il punto di partenza ideale per emozionanti escursioni nel gruppo montuoso del Monte Coglians. Se lo desiderate, potete persino fermarvi a pernottare e iniziare il giorno successivo con nuove avventure!

Informazioni importanti

  • Vi consigliamo di arrivare presto la mattina, in quanto il parcheggio del Rifugio Tolazzi è l’unico disponibile per parcheggiare l’auto e nel weekend la zona è molto frequentata.
  • Non ci sono fontane o punti acqua lungo il sentiero. Potete acquistare da bere sia alla malga che al rifugio, ma al Rifugio Marinelli l’acqua del rubinetto del bagno non è potabile e non vendono bottigliette d’acqua di frigo! 
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Monte Crostis

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Monte Crostis e Panoramica delle Vette

Il Monte Crostis, alto 2250 metri, offre non solo una vista spettacolare sulla natura circostante ma anche un’esperienza di trekking emozionante attraverso paesaggi mozzafiato.

La Panoramica delle Vette è la strada carrozzabile più alta del Friuli, un itinerario che racchiude in sé l’essenza della bellezza montana e offre un’esperienza senza pari. Rinomata per la sua bellezza, la Panoramica delle Vette si estende per ben 35 chilometri, unendo i paesi di Comeglians e Ravascletto.

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Il sentiero

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L’avventura inizia da Comeglians, dove si intraprende un viaggio verso Tualis lungo la “Panoramica delle Vette”. Questa strada, la più alta del Friuli, si snoda attraverso panorami incantevoli e collega Comeglians e Ravascletto.

Sebbene sia percorribile in auto senza particolari difficoltà, va sottolineato che essa è una strada di montagna e va trattata come tale. È consigliabile telefonare al Comune di Ravascletto in anticipo, per verificare che la strada sia aperta e in buone condizioni.

Diversamente, dal lato di Ravascletto, la strada risulta più lunga e presenta tratti non asfaltati. Consigliamo, quindi, la salita da Comeglians.

Una volta raggiunto il Rifugio Chiadinas a un’altitudine di 1934 metri, potrete parcheggiare l’auto e in prossimità del parcheggio imboccare il sentiero CAI 151. Questo sentiero, che si snoda attraverso verdi pendii e rocce dai toni rosso-verdastri, conduce agevolmente alla vetta del Monte Crostis a quota 2250 metri. L’escursione ha un dislivello di circa 300 metri, rendendola accessibile anche a escursionisti meno esperti.

Durante l’ascesa, potreste anche avere la fortuna di sentire il fischiettio caratteristico delle marmotte, che abitano la zona. Noi abbiamo avuto la fortuna di vederne ben tre!

Una volta raggiunta la cima il panorama si apre su una visione spettacolare del gruppo montuoso Coglians-Chianevate, la Creta di Collina, il Pal Piccolo e Grande, nonché le maestose Alpi Giulie, con il Montasio e lo Jof Fuart all’orizzonte. Lasciate la vostra firma nel libro di vetta per segnare il vostro passaggio su questa cima!

Il rientro avviene sulla stessa strada. 

E per chiudere in bellezza, vi consigliamo caldamente di concedervi una pausa pranzo presso il Rifugio Chiadinas, dove avrete l’opportunità di gustare uno straordinario frico

Informazioni importanti

  • la Panoramica delle Vette è una strada di montagna, affrontarla come tale. Consigliato informarsi con il Comune di Ravascletto sulla percorribilità della stessa. 
  • Preferibile percorrere la Panoramica delle Vette da Comeglians a Ravascletto, perchè più breve e completamente asfaltata.
  • L’unico parcheggio vicino al punto di partenza dell’escursione si trova presso il Rifugio Chiadinas
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Progetto Primis

Progetto Primis

Progetto PRIMIS

Viaggio multiculturale tra Italia e Slovenia attraverso il prisma delle minoranze

Ti portiamo con noi alla scoperta delle minoranze linguistiche del Friuli Venezia Giulia, valorizzate dal Progetto PRIMIS attraverso la creazione di 4 Centri Multimediali tra Italia, Slovenia e Veneto Orientale.

Arte&Vento

Viaggio attraverso il prisma delle minoranze

Il Friuli Venezia Giulia è una regione molto interessante da visitare non solo per la bellezza dei suoi paesaggi naturali, ma anche per la ricchezza della sua cultura e delle sue minoranze linguistiche. Conoscere queste comunità autoctone e la loro storia può essere un’esperienza molto arricchente, che permette di scoprire la regione in modo più autentico.

La regione è infatti abitata da numerose comunità autoctone che conservano le proprie lingue e tradizioni millenarie. La presenza di queste minoranze è visibile in tutto il territorio, nei centri storici, nelle chiese, nei dialetti e nelle tradizioni gastronomiche. Ogni comunità ha la propria storia, usi e costumi, che si riflettono nella cultura locale. Questa diversità culturale è un patrimonio unico e prezioso che arricchisce la regione dal punto di vista umano e culturale.

Siamo stati fortunati ad avere l’opportunità di partecipare ad un Educational Tour che ci ha permesso di scoprire i luoghi coinvolti nel progetto PRIMIS, approfondendo la conoscenza delle minoranze linguistiche nel territorio di confine tra Italia e Slovenia. Durante i due giorni ci siamo immersi a fondo nel territorio e nelle sue persone, e abbiamo potuto apprezzare la bellezza del patrimonio linguistico, culturale e naturale delle comunità autoctone dell’area di programma.

Il progetto trasferisce le sue peculiarità nel settore turistico e nella promozione del territorio transfrontaliero con l’utilizzo di strumenti interattivi e multimediali. Abbiamo apprezzato la capacità di PRIMIS di coinvolgere le comunità locali nel progetto, attraverso la creazione di una rete di partner e stakeholder, che ha permesso di promuovere il patrimonio culturale e linguistico della regione in modo efficace e sostenibile.

Partner del progetto

Italia: ATS Projekt, Regione del Veneto – Direzione relazioni affari internazionali comunicazione e SISTAR u.o. Cooperazione Internazionale, Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Direzione Centrale cultura e sport, Unione regionale economica slovena (Slovensko Deželno Gospodarsko Združenje), Fondazione centro studi transfrontaliero Comelico e Sappada, GAL Venezia Orientale

Slovenia: Unione italiana, CAN Costiera, Regijska Razvojna Agencija Zeleni Kras, Turistična gostinska zbornica Slovenije

Arte&Vento
Arte&Vento
Museo della Bora

Il progetto PRIMIS mira a valorizzare il patrimonio linguistico, culturale e naturale delle comunità linguistiche autoctone dell’area programma al fine di attrarre il turismo culturale sostenibile. L’area programma è multiculturale e multilinguistica, con la presenza di minoranze nazionali slovena e italiana, cimbri, ladini e friulani.

Grazie a questo progetto sono stati sviluppati 4 Centri multimediali, una piattaforma multimediale e una guida digitale per divulgare le specificità e le peculiarità delle comunità linguistiche autoctone, la valorizzazione di eventi culturali, attività informative e formative per target group specifici. L’approccio innovativo prevede l’utilizzo di strumenti multimediali con realtà immersiva e virtuale nei Centri multimediali, trasferendo nel settore turistico le peculiarità multiculturali e multilinguistiche.

Il Centro Multimediale di Bibione

La minoranza friulana in Veneto

La presenza della minoranza friulana in Veneto è testimoniata da numerosi aspetti della cultura locale, come ad esempio la presenza di toponimi friulani e la diffusione di piatti tipici della cucina friulana.
Bibione in particolare ha una mescolanza delle due culture che si rispecchia nella lingua parlata, nella gastronomia e nella tradizione locale, che presenta influenze sia venete che friulane.

Il centro multimediale situato all’interno del Faro di Bibione è un’esperienza immersiva che ha l’obiettivo di promuovere la lingua e la cultura della minoranza friulana presente nella zona.
Al centro della sala si trova una postazione touch monitor che consente di muovere il fascio di luce virtuale del faro sul territorio del Veneto Orientale, per scoprire scampoli di cultura friulana, veicolati da poesie nell’idioma locale e da canti popolari. Il centro multimediale si rivolge tanto ai residenti quanto ai turisti in villeggiatura a Bibione, con l’obiettivo di instillare curiosità nel visitatore e invogliarlo alla scoperta di un entroterra che ha molto altro da mostrare e che riserva una storia interessante da raccontare.

Museo della Bora
Museo della Bora
Museo della Bora

Il Centro multimediale di Trieste

Stik – Centro informativo multimediale della Comunità Nazionale Slovena in Italia presso il Narodni dom di Trieste

La minoranza slovena in Friuli Venezia Giulia

In Friuli Venezia Giulia esiste un’importante minoranza slovena che si è sviluppata in diverse zone della regione, come la Valcanale, la Val Resia, la Valle del Torre, le Valli del Natisone, il Collio, l’Isontino e il Carso. Gli sloveni presenti in queste zone, infatti, hanno una forte presenza culturale e linguistica, mantenendo la propria lingua, tradizioni e cultura, e rappresentano un importante patrimonio di diversità e multiculturalismo.

La realtà della minoranza slovena in Friuli Venezia Giulia è sempre stata estremamente vivace e attiva, ma era preclusa a chi non parlava lo sloveno e non faceva parte della comunità locale. La creazione di questo centro multimediale apre una finestra sul mondo sloveno e vuole avvicinare le realtà friulana, italiana e slovena. 

Il centro multimediale si distingue per un design e un impatto visivo attentamente curati, che lo rendono allettante e accogliente. Ogni elemento presentato al suo interno è concepito per offrire un’esperienza interattiva coinvolgente che stimola uno dei quattro sensi dei visitatori. Questa caratteristica assume un’importanza fondamentale nell’attuale contesto culturale, dove i musei e i luoghi di cultura devono saper coinvolgere attivamente il pubblico, in particolare quando si tratta di musei effimeri che raccontano la cultura, le tradizioni e la storia di una specifica comunità.

Museo della Bora
Museo della Bora
Museo della Bora

Il Centro multimediale di Santo Stefano di Cadore

Centro informativo multimediale del Comelico (CiCo)

La minoranza ladina e la minoranza cimbra in Veneto

Il ladino è una lingua romanza derivata dal latino. La minoranza ladina in Veneto è presente soprattutto nella vallata di Comelico, dove abitano poco più di 7000 persone, la maggior parte delle quali parla ladino. Le comunità locali mantengono vive le tradizioni e la cultura ladina, come dimostrano le 16 Regole del Comelico che adornano le sedi amministrative e assembleari delle antiche famiglie della valle. Le scuole dell’obbligo nella vallata includono l’insegnamento del ladino nelle ore curricolari, tenute da insegnanti madrelingua, e attività collaterali come il teatro e la musica. 

Il Cimbro è una lingua germanica presente in Veneto, la cui origine è ancora oggi oggetto di dibattito tra gli studiosi. Si ritiene che la lingua cimbra abbia origini nella migrazione di gruppi provenienti dall’area bavaro-tirolese intorno all’800-1220 d.C. che trovarono rifugio in territori isolati come l’Altopiano dei Sette Comuni.

Se sei interessato ad approfondire la conoscenza delle minoranze linguistiche ladina e cimbra del Veneto, due luoghi da non perdere sono il Cico (Centro Multimediale del progetto PRIMIS) e il Museo Algudnei di Dosoledo. Quest’ultimo è un museo etnografico che offre una meravigliosa panoramica sulla storia, la cultura e le tradizioni locali delle comunità ladine del Comelico. Il nome Algudnei, che significa “Qualcosa di noi”, riflette l’obiettivo del museo di far scoprire ai visitatori la ricchezza e la diversità del patrimonio culturale delle minoranze linguistiche locali.

Museo della Bora
Museo della Bora
Museo della Bora

Il Centro multimediale di Capodistria

Centro multimediale Gravisi

La minoranza italiana in Slovenia

La presenza italiana in Istria ha una lunga storia che risale all’epoca romana e si è sviluppata nel corso dei secoli attraverso l’architettura, l’arte, la cultura e la lingua italiana. Tuttavia, nel corso del XX secolo, la penisola istriana ha conosciuto una serie di sovranità e conflitti ideologici che hanno ridotto la presenza italiana a una minoranza. Nonostante ciò, la Comunità Nazionale Italiana in Slovenia ha mantenuto salda la propria unitarietà e ha costituito numerose Comunità degli Italiani, ben 51 tra Slovenia e Croazia.

Il Centro multimediale dell’Unione Italiana in Croazia si trova a Capodistria e attualmente si stanno ultimando i lavori di edilizia per l’allestimento del museo. In collaborazione con il Centro di ricerche storiche, sono stati individuati i contenuti per il percorso espositivo che presenteranno ai visitatori le tradizioni, gli usi e i costumi, l’architettura e le opere d’arte, i personaggi illustri della comunità italiana in Croazia, così come alcuni cenni storici sulla sua formazione come minoranza. Il Centro multimediale sarà un continuo work in progress con la possibilità di integrare i contenuti nel tempo. L’obiettivo principale sarà quello di attirare i giovani e gli istituti scolastici per far conoscere la comunità italiana in Croazia e promuovere il bilinguismo come un arricchimento culturale.

Museo della Bora
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Per informazioni sui centri multimediali, gli orari di apertura e le modalità di visita potete visitare il sito del progetto PRIMIS ita-slo.eu/it/primis

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spettacolare cascata in Val Raccolana

Il Fontanone di Goriuda è una spettacolare cascata di 80 metri che si trova in Val Raccolana, vicino a Chiusaforte. Raggiungilo assieme a noi!

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Fontanone di Goriuda

Il Fontanone di Goriuda è una spettacolare cascata di 80 metri che si trova in Val Raccolana, vicino a Chiusaforte. 
Con un sentiero semplice e adatto a tutti potrete raggiungere questo luogo magico, la cui particolarità è che si può camminare all’interno di una piccola grotta e ritrovarsi quasi dentro la cascata!

La leggenda dell’orco di Goriuda

Si dice che la cascata fosse di proprietà di un orco crudele, chiamato Goriuda: non ci si poteva assolutamente avvicinare alla sua casa! L’orco, insieme ai suoi amici nani Guriuz, escogitava sempre dispetti da fare alla gente della Val Raccolana, finché fu sconfitto da un eroico abitante che si era stufato delle sue cattiverie. Da quel giorno la cascata è visitabile da tutti ma fate attenzione… lì vive ancora qualche nano Guriuz pronto a farvi i dispetti! 

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passeggiata-malghe-piancavallo

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Il sentiero

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Si risale da Chiusaforte la val Raccolana in direzione Sella Nevea, e poco oltre l’abitato di Piani si trova sulla sinistra la Trattoria Al Fontanon, dove è possibile parcheggiare.

Da qui si prosegue 100 metri a piedi finché sulla destra si trova l’indicazione per il Fontanone di Goriuda, in corrispondenza del monumento al ciclista.

Il semplice sentiero conduce alla spettacolare cascata in soli 10 minuti, con un dislivello di soli 100 metri adatto a tutti. Sono consigliate comunque calzature da trekking perché il terreno, soprattutto vicino alla cascata, risulta scivoloso! 

Già dopo aver percorso i primi metri sentirete il fragore dell’acqua, che sicuramente sarà più intenso dopo una giornata di pioggia. Ad un certo punto vi troverete di fronte la cascata di 80 metri in tutto il suo splendore, rimarrete sicuramente affascinati! La particolarità del Fontanone del Goriuda, infatti, è che potete camminare all’interno della grotta e trovarvi direttamente all’interno della cascata!

Il Fontanone di Goriuda si può visitare in ogni stagione, ma vi consigliamo di farlo dopo una giornata di pioggia. Ci abbiamo provato anche noi, ma purtroppo la siccità di quest’anno non ci ha regalato una cascata molto vigorosa! Speriamo di ritornare in autunno per una vista ancor più emozionante. 

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Parco Avventura Sella Nevea

Parco Avventura Sella Nevea

Parco Avventura

Sella Nevea

 

Il Parco Avventura Sella Nevea è un parco divertimenti dove arrampicarsi lungo percorsi sospesi sugli alberi. Vieni all’avventura assieme a noi!

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Parco Avventura

Il Parco Avventura si trova a Sella Nevea, nelle vicinanze della seggiovia del Canin.
Si trova in corrispondenza di un ampio parcheggio nel Piazzale Slovenia, dove potrete lasciare l’auto prima di partire all’avventura!

In questo parco divertimenti potrete provare l’ebrezza di spostarvi su piattaforme sospese tra gli alberi, mettendo alla prova il vostro coraggio e il vostro equilibrio! Ogni piattaforma è collegata all’altra attraverso ponti tibetani, passerelle, liane, ponti sospesi e carrucole.

Ci sono diversi percorsi in base al grado di difficoltà e all’età dei partecipanti. Ai bambini sono dedicati il percorso viola e verde, mentre gli adulti possono cimentarsi nei percorsi verde, blu e rosso. Questo parco divertimenti è quindi adatto a tutti, indipendentemente dall’allenamento, basterà scegliere il percorso con il quale ci si sente più sicuri!

Prima di iniziare vi verrà spiegato come indossare l’imbragatura e farete un piccolo corso sull’utilizzo dei moschettoni, della carrucola e delle modalità per svolgere i percorsi in totale sicurezza.

L’attività sicuramente più divertente è la carrucola: ogni persona ne ha una in dotazione, e inserendola sul cavo e bloccandola con i moschettoni si può lanciare a tutta velocità nel bosco!

E voi siete pronti a mettervi alla prova con questa attività divertente?

 

Per info & prenotazioni:
sellaneveaparco.it 

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