Festa della Zucca Venzone
e la leggenda della “zucca d’oro”
Ogni anno Venzone si trasforma in un viaggio nel tempo. Un evento unico che unisce cultura, tradizione e gastronomia. Leggi il nostro racconto!
Nel penultimo weekend di ottobre, le vie strette e acciottolate di Venzone, uno dei Borghi più Belli d’Italia, si trasformano in un affascinante viaggio nel passato. La Festa della Zucca, un’incantevole rievocazione storica, riporta i visitatori indietro nel tempo, immergendoli nell’atmosfera affascinante di un borgo medievale perfettamente conservato. Ma Venzone è molto più di una semplice località turistica; è un simbolo di resilienza e rinascita dopo il terremoto devastante del 1976.
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Dopo il terremoto, Venzone affrontò una sfida titanica: la ricostruzione del suo patrimonio architettonico e culturale. Cittadini, esperti e appassionati si unirono per restituire vita a questo tesoro medievale. Pietra dopo pietra, Venzone fu ricostruita con l’obiettivo di preservare l’aspetto originale del borgo. Questo sforzo coraggioso la trasformò in uno dei più straordinari esempi di restauro in campo architettonico e artistico.
Nel 1965, Venzone fu dichiarata Monumento Nazionale, diventando così l’unico borgo fortificato trecentesco della Regione. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza storica e culturale di Venzone, confermando la sua posizione come una delle gemme d’Italia.
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L’antica leggenda della “zucca d’oro” e i “Cogoçârs”
La Festa della Zucca
Ogni anno, nel penultimo weekend di ottobre, il borgo medievale si trasforma.
Il borgo viene preparato in ogni dettaglio per immergere i visitatori in un’atmosfera autentica del passato. Durante la festa, sembra davvero di essere tornati indietro nel tempo. Le strade sono illuminate da fiaccole, e le bancarelle e le taverne offrono cibi e bevande tradizionali. È un’opportunità unica per assaporare la cucina medievale, sorseggiare vini locali e immergersi in spettacoli, giochi e performance che riportano in vita le usanze del passato.
Ma cosa lega la zucca al Medioevo? La risposta risiede in un’affascinante leggenda che risale a quei tempi antichi. La festa è ispirata all’antica leggenda della “zucca d’oro”, un racconto che ha lasciato un segno indelebile nella storia di Venzone e ha portato i suoi abitanti a essere chiamati i “Cogoçârs”.
La leggenda narra della nobilissima comunità di Venzone nel corso del Medioevo. Dopo aver fortificato il paese con difese imponenti e averlo adornato con maestosi palazzi e uno splendido Duomo, la comunità si trovò a dover affrontare una sfida finanziaria. Erano in procinto di completare la costruzione del campanile, ma mancavano i fondi necessari.
I pedaggi sulle merci furono raddoppiati, i forestieri in transito dovevano lasciare un’offerta, e venivano richieste giornate di lavoro gratuito da parte dei cittadini. Grazie a questi sforzi, riuscirono a completare il campanile, coprendolo interamente di rame.
Un maestro d’arte di Udine fu chiamato per aggiungere una splendida palla dorata coronata da una croce in cima al campanile. Ma quando l’artista si presentò per ricevere il compenso, gli fu chiesto di contribuire anch’egli al benessere della città, lavorando gratuitamente. Accettò, seppur con amarezza, ma giurò di vendicarsi del torto subito.
Nel cuore della notte, l’artista salì sul campanile e sostituì la palla d’oro con una zucca fresca e finemente dipinta. La zucca era così ben camuffata che nessuno si rese conto della sostituzione. Il giorno successivo, quando l’artista di Udine tolse l’impalcatura e si allontanò, i venzonesi suonarono le campane in un solenne atto di inaugurazione.
Tuttavia, nel tempo, i cittadini notarono che la palla iniziò a mutare colore e forma, fino a quando cadde a pezzi gialli, simili ai resti di una zucca frantumata. L’indignazione dei venzonesi fu palpabile quando si resero conto di essere stati oggetto di un inganno eclatante.
I funzionari della chiesa locali diedero istruzioni per rimuovere i resti e mantenere lo scandalo nascosto. Ma il destino volle che alcuni “Carnielli” che ben volentieri divulgarono la beffa ai quattro venti e fu così che i venzonesi fino ai nostri giorni venissero chiamati i “Cogoçârs”.
Il clou della Festa della Zucca è senza dubbio l’elezione dell’Arciduca della Zucca, un rito che segue l’antico cerimoniale di Preding, una cittadina austriaca celebre per la sua festa della zucca. Il cerimoniale di investitura è un’affascinante procedura: un braccio viene fissato su un tavolo rotondo, da cui pende una zucca legata a uno spago. La zucca viene fatta roteare, e quando il mastro cerimoniale taglia lo spago, la zucca cade in un recipiente contenente acqua e farina di polenta. Chi viene investito in modo più significativo da questa miscela diventa l’Arciduca della Zucca. Quest’ultimo, con una benedizione simbolica, distribuirà semi di zucca al pubblico, augurando a tutti di avere sempre “sale in zucca”.
La Festa della Zucca a Venzone non è solo un’occasione per gustare prelibatezze a base di zucca e immergersi nella cultura medievale, ma è anche un omaggio a una leggenda che ha reso unici i venzonesi. Questa storia mostra quanto l’ingegno e l’astuzia possano lasciare un segno duraturo nella storia di una comunità. La zucca, da allora, è diventata un simbolo di orgoglio per Venzone, un modo per celebrare il loro spirito resiliente e la capacità di trasformare una beffa in una festa affascinante e ricca di significato.
Rievocazioni storiche
Il Friuli-Venezia Giulia è una regione molto ricca da tantissimi punti di vista: culturale, paesaggistico, storico, enogastronomico. La sua ricchezza storica e culturale si percepisce, in particolare, durante le numerose rievocazioni storiche che vengono organizzate durante l’anno:
- Rievocazione storica di Cormons (GO)
- La Giostra dei Castelli di Pordenone
- Il Palio dei rioni di Cordovado (PN)
- La Macia di Spilimbergo (PN)
- Il Medioevo a Valvasone (PN)
- Il Torneo delle 13 Casate di Trieste
- Tempus est Jocundum a Gemona (UD)
- Il Palio das Cjarogiules a Paluzza (UD)
- La Fondazione della Città di Palmanova (UD)
- I Pignarùi di Tarcento (UD)
- La Festa della Zucca di Venzone (UD)
- Il Palio di San Donato di Cividale (UD)
Credo di averli detti tutti, se manca qualcosa segnalatemelo pure!
Eventi molto suggestivi, nei quali le città tornano indietro nel tempo, e i figuranti dei gruppi storici si immedesimano totalmente negli abitanti del tempo, sia negli abiti che nel comportamento che nella parlata, dimostrando una grande capacità di recitazione e una grande conoscenza delle vicende e abitudini del periodo di riferimento.
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